Nel Rapporto annuale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il numero di lavoratori stranieri è pari a 2,3 milioni e i settori con la più alta incidenza di occupati riguardano i servizi personali e collettivi (es. sanità, pulizie, assistenza domiciliare), l’agricoltura, la ristorazione e il turismo (HO.RE.CA) e l’edilizia.
Il Testo Unico della salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2008 e s.m.i.) garantisce:
- Le stesse tutele alle lavoratrici e ai lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni (Art. 1 comma 1)
- I datori di lavoro provvedono affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione, previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo (Art. 36 comma 4).
- Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo (Art. 37 comma 13)
L’INAIL, con il contributo di diverse strutture – tra le quali la Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss) – ha elaborato e messo a disposizione prodotti editoriali (clicca qui) che possono essere utilizzati nell’ambito di percorsi informativi e formativi destinati ai lavoratori immigrati.