Pubblichiamo una riflessione dell’Avv. Nunzio Leone (Membro CTS Assidal).

Mentre scriviamo queste riflessioni, oggi è lunedì 19 febbraio, l’eco della tragedia sul lavoro di Firenze conta 5 vittime, una vera e propria strage di lavoratori.
Ad una ricostruzione, ricavata dalla lettura dei giornali e dai reportage televisivi, il crollo nel cantiere sarebbe avvenuto a causa del cedimento di una trave o del dente di un pilone.
Successivamente, il crollo ha causato la caduta a catena di altri tre solai: il primo avrebbe trascinato gli altri due sottostanti.
A quel punto, gli operai che si trovavano in prossimità del crollo non sono riusciti a salvarsi dalla caduta.
Una vittima è un trasportatore italiano, abruzzese, gli altri sono di origine africana e residente in Lombardia pendolari per una settimana, i tre feriti ricoverati all’ospedale Careggi sono originari della Romania.
Il crollo è avvenuto poco prima delle 9 del 16 febbraio, investendo la squadra di 8 operai che era rientrata poco prima dalla colazione al bar. Nelle ricerche dei dispersi sono impegnate numerose squadre di vigili del fuoco dell’Usar, anche con cinofili, droni, escavatori e gru del cantiere.
Il cordoglio del capo dello Stato è arrivato in una telefonata al sindaco Dario Nardella che è tornato in Italia non appena saputo dell’accaduto.
Marina Caprotti, presidente di Esselunga, ha espresso “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente”.
Una legge per il reato di omicidio sono tornati a chiedere anche alcune sigle sindacali: Usb, Cobas, Cub, Si Cobas e Usi, nell’indire per lunedì prossimo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato della provincia di Firenze per l’intera giornata, con un presidio davanti alla Prefettura dalle ore 10, che hanno poi ribadito l’utilità di una immediata approvazione di una legge che introduca il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro, oltre a chiedere l’immediata interruzione del sistema di appalti e sub-appalti».
L’impresa esecutrice dei lavori nel cantiere Esselunga di Firenze di via Mariti, risulta l’AEP, Attività Edilizie Pavesi srl, con sede a Pieve del Cairo (Pavia), che svolge attività di costruzione, acquisto, vendita, locazione a e da terzi di immobili di ogni genere destinati sia ad uso abitativo che commerciale e/o industriale.
La committente è la Villata spa è l’immobiliare di investimento e sviluppo, partecipata al 100% da Esselunga, già agli onori della cronaca per un episodio a Genova il 10 febbraio 2023, quando tre operai erano rimasti feriti a causa del cedimento di una rampa del parcheggio.
Sulla recinzione laterale del cantiere di via Mariti diventato “Ground zero” campeggia un cartello che racconta l’architettura dell’opera, il chi fa cosa e per conto di chi.
Lo studio di ingegneria titolare del progetto secondo il cartello è quello di Marco Passaleva, un nome noto a Firenze nel settore.
Questo il contesto che ha generato la tragedia.
Nella costruzione del nuovo supermercato Esselunga sta impegnando oltre 30 aziende in subappalto.
È sempre chiamato in causa il sistema dei subappalti che, in particolare nel privato, produce risparmi su condizioni di lavoro, salari, sicurezza, formazione, quindi sulle persone
E in questa cornice dobbiamo collocare la riflessione.
Per le responsabilità la Magistratura svolgerà le sue attività di indagine.
Poi il livello istituzionale, il sindaco Nardella , il presidente della Regione Giani, la ministra Calderone, Mattarella e il Papa hanno espresso vicinanza alle vittime e noi aggiungiamo che non abbiamo più lacrime da versare, il dolore è grande e ci viene tanta tristezza che in tanti anni di impegno verso la prevenzione e la formazione nel campo della salute e sicurezza del lavoro stiamo solo a contare le vittime.
Invero ci sono delle responsabilità molto precise, la morte è legata alla logica dei subappalti, del massimo ribasso, del profitto fine a sé stesso, a una precarietà del lavoro che non ha fine.
Dobbiamo ancora gridare che le morti sul lavoro si possono evitare e si devono combattere facendo prevalere la logica della centralità della persona, del lavoro, della qualità del fare impresa.
Il TUS, il d,lgs.81/08, è un’ottima legge, ma va fatta luce sul sistema delle liberalizzazione a cascata dei subappalti.
Il Titolo IV del TUS pone chiare regole e affida ruoli precisi, che vanno controllati e condivisi.
Oggi piangiamo le vittime e assumiamo impegno a fare in modo che non accadano più, attraverso la leva della formazione, per creare condizioni di lavoro degne di questo nome.
C’è il rating di legalità, ma anche la qualificazione delle imprese, previste dall’art. 27 del TUS.
Al cordoglio deve seguire l’impegno a fermare gli infortuni, a salvare vite umane, a dare dignità al lavoro, parlandone sempre con consapevolezza e passione.

                       Membro CTS Assidal Avv.Nunzio Leone